Protagonista assoluto il tema della viabilità romana nel comparto più orientale d’Italia. Dell’antico reticolo stradale, infatti, rimane oggi un segno profondo che parla di lunghi tragitti tra il mare Adriatico e le regioni Oltralpe e che ci fa intuire la profonda trasformazione dei luoghi avviata dai Romani per migliorare le condizioni di occupazione. Le strade, inserite in maniera funzionale nel paesaggio agrario, rivestirono il ruolo di linee organizzative per l’occupazione dello spazio rurale. Insediamenti minori, luoghi di culto, zone di mercato, ville, fattorie, stazioni di servizio e di sosta: queste e molte altre realtà gravitarono lungo i percorsi della grande viabilità. Per la loro realizzazione i Romani misero in atto notevoli innovazioni tecniche, quali ponti per l’attraversamento dei corsi d’acqua, terrapieni, asportazioni e tagli nella roccia.
La scelta di raccontare al Museo Civico di Zuglio la trama del sistema vario destinato a raggiungere i territori a nord delle Alpi trae spunto dalla stessa posizione geografica di Iulium Carnicum, la città più settentrionale d’Italia ubicata in corrispondenza di uno degli assi stradali di collegamento tra Aquileia e Aguntum, centro della provincia del Norico. Spesso menzionata con il nome di “Iulia Augusta” proposto da Carlo Gregorutti, insigne studioso dell’Ottocento, l’arteria è indicata nelle guide stradali antiche analogamente all’altro percorso che valicava le Alpi orientali risalendo il Canale del Ferro: entrambi i tracciati seguivano nel tratto di pianura un unico itinerario organizzato mediante lunghi rettifili. La mostra costituirà anche l’occasione per illustrare tematiche di carattere generale connesse al sistema viario romano, dalle modalità di costruzione di una strada, ai veicoli impiegati per compiere i tragitti fino alle guide e le carte stradali a disposizione dei viaggiatori.
All’ampio apparato illustrativo è stata affiancata una scelta significativa di reperti archeologici conservati nelle sedi dei due Musei Archeologici Nazionali di Aquileia e di Cividale e presso i Civici Musei di Udine e il Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani” di Tolmezzo. Il materiale farà conoscere alcuni significativi rinvenimenti avvenuti in prossimità del tragitto nella fascia di pianura a partire dalle zone sepolcrali di Aquileia. Sarà poi rappresentata Sevegliano, importante snodo viario, e verrà esposta una scoperta straordinaria avvenuta agli inizi del Novecento a Vergnacco, vicino a Reana del Rojale.
Il Canale del Ferro sarà invece documentato da reperti provenienti da Moggio Udinese e da Resiutta, la Statio Plorucensis menzionata su una iscrizione votiva rinvenuta nel paese. Infine uno sguardo sulla vallata del torrente But, dove si sviluppò Iulium Carnicum che svolse da sempre un ruolo importante di collegamento con i territori posti al di là dei valichi alpini; dopo la città la strada si dirigeva alla volta del Passo di Monte Croce Carnico dove correva il confine tra Italia e Norico.
La rassegna sarà visitabile fino al 31 agosto 2014 con il seguente orario:
ottobre mercoledì e giovedì 9-12, da venerdì a domenica 9-12/15-18;
da novembre a febbraio: venerdì 9-12/15-18, sabato 9-12, domenica 9-12/15-18;
da marzo a maggio: mercoledì e giovedì 9-12, venerdì e sabato 9-12/15-18;
da giugno ad agosto: mercoledì e giovedì 9-12, da venerdì a domenica 9-12/15-18.
L’esposizione che nasce dalla forte sinergia tra il Comune di Zuglio e la Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, è stata appoggiata e sostenuta dalla Fondazione Aquileia e da numerosi Enti pubblici e privati.
Info: Comune di Zuglio
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